Paolo De Simone, creator e pizza chef della catena Modus Pizzeria e Ambasciatore della Dieta Mediterranea, entra ufficialmente nella Guida Pizzerie d’Italia Gambero Rosso 2026 ottenendo i prestigiosi Tre Spicchi con un punteggio di 90/100.
La premiazione si è svolta al Palacongressi della Mostra d’Oltremare di Napoli durante la tredicesima edizione della guida, dove la giuria ha riconfermato l’eccellenza di De Simone. «Essere nella Guida Pizzerie d’Italia con i Tre Spicchi Gambero Rosso è importante ed emozionante – ha commentato – sono orgoglioso di questo traguardo che mi sprona a lavorare con entusiasmo per migliorare sempre di più».
Un’oasi del Cilento a Milano
Con le sue pizzerie di Corso Magenta e Via Maffei, Paolo De Simone ha voluto portare nel cuore di Milano un’autentica esperienza cilentana, trasformando il cibo in uno stile di vita basato su tempo, qualità, stagionalità e tradizione. La sua filosofia mette al centro la filiera, i produttori locali e la biodiversità, con menu che seguono il ritmo delle stagioni e che vengono definiti direttamente dalla Natura.
La doppia anima della pizza
La pizza secondo Paolo De Simone è un equilibrio perfetto tra:
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la versione cilentana, più rustica, legata alla tradizione del pane casalingo;
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la reinterpretazione in stile napoletano, con impasti soffici e alveolati.
Le guarnizioni raccontano la Dieta Mediterranea, con ingredienti identitari come la mozzarella di bufala di Paestum, i pomodori dell’Agro Sarnese-Nocerino e il pesce azzurro del Cilento. I lunghi tempi di lievitazione, dalle 36 alle 48 ore, e l’utilizzo di farine selezionate garantiscono una pizza leggera e digeribile.
Una visione green e culturale
Oltre alle due pizzerie, Modus si completa con due gastronomie, tutte accomunate dagli stessi valori: sostenibilità ambientale, benessere alimentare e valorizzazione del patrimonio culturale cilentano. Un percorso che conferma la vocazione internazionale di Paolo De Simone come Ambasciatore della Dieta Mediterranea nel Mondo, capace di unire innovazione e radici territoriali.
Fonte: weblombardia